Piatto pesante #5

Il piatto pesante, sì, perché fuori sembra primavera ma dentro è ancora inverno pieno, e perché mi preme parlare di due album che, nel circolo vizioso del consumo usa e getta di questa era decadente di decadente e infame tardo capitalismo, rischiano di farsi vecchi.

Bong – Thought and Exystence [Ritual]: i Bong, per chi non li conoscesse, vengono da Newcastle upon Tyne e, pur essendo in giro da poco più di dieci anni, sono da considerarsi ormai dei veterani del drone metal e della psichedelia inglese più nera e lenta e pesante, avendo sfornato una quantità inenarrabile di dischi e collaborato con chiunque e partorito spin-off a morire. Questo, dell’anno scorso, è uno dei loro lavori più belli, ed è sporca materia spaziale ipnotica e rumorosa, ruvida e massiccia, con un che di magico e rituale.

[loro][l’etichetta]


Psychlona – Mojo Rising [Cursed Tongue/Ripple Music]: la storia dell’incontro di queste quattro anime sballate amanti del kebab fatevela raccontare da loro (sul coso blu(e), sulla destra, dove c’è scritto «Our Story»). Questo comunque è il loro esordio, è uscito a fine 2018 e, per capire cosa bolle in pentola, dovete immaginarvi la furia stoner a duecento cavalli dei Fu Manchu sposata alla pesantezza, alla saturazione dei riff e allo sbomballamento dei Kyuss. Se state già rinunciando, pensando che non valga la pena affrontare l’ennesimo disco «retromaniaco», state sbagliando, io ve lo dico.

[loro][l’etichetta 1][l’etichetta 2]


Woorms – Slake [Sludgelord]: «questi stanno fuori come balconcini / e fors’anche come comignoli» direbbe il poeta. Prendete un pizzico della furia sludge dei conterranei Eyehategod, una spruzzata di acidità malata che potremmo far risalire ai Butthole Surfers, mischiateli con del tape recording molto casuale e folle e avrete gli Woorms: il regno della sporcizia, della pesantezza e del rumore, che a volte è il posto dove nascono le cose migliori. Il disco heavy di questo inizio anno un po’ poverello.

[loro][l’etichetta]

2 pensieri riguardo “Piatto pesante #5

  1. Ero seduta in sala d’attesa all’aeroporto di Venezia in attesa del volo. Per Londra e ascoltavo l’album con il titolo del nome della band e per tutto quel tempo ero come dentro un viaggio magnifico e mi sentito benissimo e dentro i suoni. Dopo ascolto gli altri gruppi che proponi, m’incuriosiscono 😊😉

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